mercoledì 4 dicembre 2013

Lettera alle famiglie - Novembre 2013

Carissimi, come ogni anno sono tornato a bussare delicatamente alla porta della vostra casa per aggiornarvi sulle iniziative parrocchiali e presentarvi alcuni appuntamenti in vista del Santo Natale. Mi auguro che in questo Natale, in cui ci rallegriamo per la nascita del Signore Gesù, ciascuno di voi possa fare esperienza di Lui, della sua gioia, ed essere una piccola luce di speranza nelle tenebre di questo mondo.

Come vostro parroco sento la necessità di farvi incontrare con Cristo Gesù. È Lui che con la sua nascita è venuto ad illuminare gli angoli più bui e tetri del cuore di ogni uomo. Vi invito pertanto a riflettere e a prepararvi al Santo Natale con alcuni brani dei papi del nostro tempo

Papa Pio XII parlava del 'nemico' che il bambino Gesù è venuto a sconfiggere:

«Oh, non chiedeteci qual è il «nemico», né quali vesti indossi. Esso si trova dappertutto e in mezzo a tutti; sa essere violento e subdolo. In questi ultimi secoli ha tentato di operare la disgregazione intellettuale, morale, sociale dell'unità nell'organismo misterioso di Cristo. Ha voluto la natura senza la grazia; la ragione senza la fede; la libertà senza l'autorità; talvolta l'autorità senza la libertà. È un «nemico» divenuto sempre più concreto, con una spregiudicatezza che lascia ancora attoniti: Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente il grido empio : Dio è morto; anzi : Dio non è mai stato. Ed ecco il tentativo di edificare la struttura del mondo sopra fondamenti che Noi non esitiamo ad additare come principali responsabili della minaccia che incombe sulla umanità: un'economia senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio. Il «nemico» si è adoperato e si adopera perché Cristo sia un estraneo nelle Università, nella scuola, nella famiglia, nell'amministrazione della giustizia, nell'attività legislativa, nel consesso delle nazioni, là ove si determina la pace o la guerra.
Esso sta corrompendo il mondo con una stampa e con spettacoli, che uccidono il pudore nei giovani e nelle fanciulle e distruggono l'amore fra gli sposi». (Papa Pio XII, 12 ottobre 1952)

il beato Papa Giovanni Paolo II, invitava i giovani a credere al bambino nato a Betlemme: «Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è difficile credere? Sì! E' difficile. Non è il caso di nasconderlo. E' difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile, come Gesù spiegò a Pietro: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16,17). … In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna». B. Giovanni Paolo, 19 Agosto 2000,

Papa Benedetto XVI ci ha parlato della 'luce' che il bambino Gesù ha portato nel nostro mondo: Dio non ci lascia brancolare nel buio. Si è mostrato come uomo. Egli è tanto grande da potersi permettere di diventare piccolissimo. “Chi ha visto me ha visto il Padre”, dice Gesù (Gv 14,9). Dio ha assunto un volto umano. Ci ama fino al punto da lasciarsi per noi inchiodare sulla Croce, per portare le sofferenze dell’umanità fino al cuore di Dio. Oggi, che conosciamo le ... distruzioni dell’immagine di Dio a causa dell’odio e del fanatismo, è importante dire con chiarezza in quale Dio noi crediamo e professare convinti questo volto umano di Dio.” Benedetto XVI, 12 Settembre 2006

E papa Francesco con la sua semplicità e il suo stile ci ricorda di che natura è la luce di Cristo che inizia a splendere nel presepe: «La luce che ci offre il mondo», ha osservato il Santo Padre, «è una luce artificiale, forse forte – più forte è quella di Gesù, eh! – forte come un fuoco d’artificio, come un flash della fotografia. Invece, la luce di Gesù è una luce mite, è una luce tranquilla, è una luce di pace, è come la luce nella notte di Natale: senza pretese». Tuttavia, ha precisato Papa Francesco, anche «il diavolo tante volte viene travestito da angelo di luce: a lui piace imitare Gesù e si fa buono, ci parla tranquillamente, come ha parlato a Gesù dopo il digiuno nel deserto». Occorre stare attenti, ha insistito il Santo Padre: «La luce di Gesù possiamo conoscerla, perché è una luce umile, non è una luce che si impone: è umile. È una luce mite, con la fortezza della mitezza. È una luce che parla al cuore ed è anche una luce che ti offre la Croce. Se noi nella nostra luce interiore siamo uomini miti, sentiamo la voce di Gesù nel cuore e guardiamo senza paura la Croce: quella è luce di Gesù». Se, invece, la luce «ti rende orgoglioso» e «ti porta a guardare gli altri dall’alto», quella «non è luce di Gesù: è luce del diavolo, travestito da Gesù, da angelo di luce». «Sempre dove è Gesù c’è umiltà, mitezza, amore e Croce» 3 Settembre 2013

La benedizione del Signore Gesù e la luce di Betlemme illumini ognuna delle vostre famiglie e protegga ognuno di voi.

Buon Natale. Con amicizia don Alessandro

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