Scoprite
la gioia della speranza
L'ultimo ritiro spirituale
predicato dal Card. Van Thuan
Cari Amici, Fratelli carissimi nella grazia del battesimo e del sacerdozio! Innanzitutto i miei cordialissimi saluti e auguri di amore e di pace.
A
quale scopo sono venuto proprio qui, in questi giorni? La risposta è
semplice: sono venuto per la nostra santificazione, che è la cosa
più urgente che il Signore vuole da noi sacerdoti per il nuovo
millennio: "Questa è la volontà di Dio, la vostra
santificazione" (1Ts 4,3). Come sapete la lettera da cui è
tratta questa frase, indirizzata ai cristiani di Tessalonica, è il
più antico scritto cristiano. L'apostolo Paolo sin dall'inizio ha
voluto dire la cosa più importante e necessaria, e continua a
ripetercela oggi. Come articolerò questo incontro con voi?
Vorrei
meditare con voi sulle Gioie
dei testimoni della speranza.
L'incontro
con Cristo nella mia vita.
Il
primo punto della mia prima tappa parte da un testo di Matteo: "Se
vuoi essere perfetto, va, vendi i tuoi beni e seguimi" (Mt
19,21). È il messaggio di Giovanni Paolo II ai giovani di Tor
Vergata: "Non abbiate paura di essere i santi del nuovo
millennio" (18 Agosto 2000). A voi sacerdoti qui adunati voglio
dire analogamente: non abbiate paura di essere i sacerdoti santi del
nuovo millennio!
Vorrei
iniziare questa riflessione sulla chiamata alla santità da un esame
di coscienza molto personale: nella mia vita, e anche adesso da
cardinale, ho avuto ed ho paura delle esigenze del Vangelo: ho paura
della santità, di essere santo. Mi piacciono le mezze misure. Invece
Cristo mi richiama ogni minuto ad amare Dio con tutto il mio cuore,
con tutta l'anima, con tutte le mie forze, con tutto me stesso. Ogni
giorno io ho vissuto momenti come quelli del giovane nel Vangelo che
se ne va triste perché ha molti beni.
Nella
mia vita ho molto predicato, a ogni categoria di persone, ma talvolta
non ho osato chiedere la santità. Ho parlato della gioia, della
speranza, dell'impegno, ma ho avuto paura di parlare della santità,
come se fosse qualcosa che la gente non può comprendere o accettare
come possibile. Ho sottovalutato la buona volontà della gente e la
forza della grazia del Signore.
Io
sono stato in prigione più di tredici anni: ho avuto momenti duri,
anche molto duri. Tante volte non ho osato pensare alla santità: ho
voluto essere fedele alla Chiesa, non rinnegare nulla della mia
scelta. Ma non ho pensato sufficientemente ad essere santo, mentre
Cristo in verità ha detto: "Siate perfetti come il Padre vostro
è perfetto" (Mt 5,48).
Lo
scorso anno sono stato operato per l'asportazione - almeno parziale -
di un tumore. Mi hanno tolto due chili e mezzo del tumore: sono
rimasti nel mio ventre quattro chili e mezzo, che non possono essere
asportati. Ed io ho avuto paura di essere santo con tutto questo:
questa è stata la mia sofferenza. Essa però è durata solo fino al
momento in cui ho visto la volontà di Dio in quanto mi succedeva ed
ho accettato di portare questo peso fino alla morte, e di
conseguenza
di non poter dormire che un'ora e mezza ogni notte. Accettando
questo, sono ora nella pace: nella sua volontà è la mia pace! Fino
a quando Dio vorrà, vorrò essere come Lui vorrà da me, per me!
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