Carissimi,
come ogni anno sono tornato a bussare delicatamente alla porta della
vostra casa per aggiornarvi sulle iniziative parrocchiali e
presentarvi alcuni appuntamenti in vista del Santo Natale. Mi auguro
che in questo Natale, in cui ci rallegriamo per la nascita del
Signore Gesù, ciascuno di voi possa fare esperienza di Lui, della
sua gioia, ed essere una piccola luce di speranza nelle tenebre di
questo mondo.
Come vostro
parroco sento la necessità di farvi incontrare con Cristo Gesù. È
Lui che con la sua nascita è venuto ad illuminare gli angoli più
bui e tetri del cuore di ogni uomo. Vi invito pertanto a riflettere e
a prepararvi al Santo Natale con alcuni brani dei papi del nostro
tempo
Papa Pio XII
parlava del 'nemico' che il bambino Gesù è venuto a sconfiggere:
«Oh,
non chiedeteci qual è il «nemico», né quali vesti indossi. Esso
si trova dappertutto e in mezzo a tutti; sa essere violento e
subdolo. In questi ultimi secoli ha tentato di operare la
disgregazione intellettuale, morale, sociale dell'unità
nell'organismo misterioso di Cristo. Ha voluto la natura senza la
grazia; la ragione senza la fede; la libertà senza l'autorità;
talvolta l'autorità senza la libertà. È un «nemico» divenuto
sempre più concreto, con una spregiudicatezza che lascia ancora
attoniti: Cristo sì, Chiesa no. Poi: Dio sì, Cristo no. Finalmente
il grido empio : Dio è morto; anzi : Dio non è mai stato. Ed ecco
il tentativo di edificare la struttura del mondo sopra fondamenti che
Noi non esitiamo ad additare come principali responsabili della
minaccia che incombe sulla umanità: un'economia
senza Dio, un diritto senza Dio, una politica senza Dio. Il
«nemico» si è adoperato e si adopera perché Cristo sia un
estraneo nelle Università, nella scuola, nella famiglia,
nell'amministrazione della giustizia, nell'attività legislativa, nel
consesso delle nazioni, là ove si determina la pace o la
guerra.
Esso sta corrompendo il mondo con una stampa e con spettacoli, che uccidono il pudore nei giovani e nelle fanciulle e distruggono l'amore fra gli sposi». (Papa Pio XII, 12 ottobre 1952)
Esso sta corrompendo il mondo con una stampa e con spettacoli, che uccidono il pudore nei giovani e nelle fanciulle e distruggono l'amore fra gli sposi». (Papa Pio XII, 12 ottobre 1952)
il
beato Papa
Giovanni Paolo II, invitava
i giovani a credere al bambino nato a Betlemme:
«Cari
giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è
difficile credere? Sì! E' difficile. Non è il caso di nasconderlo.
E' difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile, come Gesù
spiegò a Pietro: "Né la carne né il sangue te l'hanno
rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16,17). … In
realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che
vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la
bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete
di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è
Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è
Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri
vorrebbero soffocare. E' Gesù che suscita in voi il desiderio di
fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un
ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il
coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi
stessi e la società, rendendola più umana e fraterna».
B. Giovanni Paolo, 19 Agosto 2000,
Papa
Benedetto XVI ci ha parlato
della 'luce' che il bambino
Gesù ha portato nel nostro mondo:
“Dio non ci lascia brancolare nel buio. Si è
mostrato come uomo. Egli è tanto grande da potersi permettere di
diventare piccolissimo. “Chi ha visto me ha visto il
Padre”, dice Gesù (Gv 14,9). Dio ha assunto un volto umano. Ci ama
fino al punto da lasciarsi per noi inchiodare sulla Croce, per
portare le sofferenze dell’umanità fino al cuore di Dio. Oggi, che
conosciamo le ... distruzioni dell’immagine di Dio a causa
dell’odio e del fanatismo, è importante dire con chiarezza in
quale Dio noi crediamo e professare convinti questo volto umano di
Dio.” Benedetto XVI, 12 Settembre 2006
E
papa Francesco con la sua semplicità e il suo
stile ci ricorda
di che natura è la luce di
Cristo che inizia a splendere nel presepe: «La
luce che ci offre il mondo», ha osservato il
Santo Padre, «è una luce artificiale, forse
forte – più forte è quella di Gesù, eh! – forte come un fuoco
d’artificio, come un flash della fotografia. Invece, la luce di
Gesù è una luce mite, è una luce tranquilla, è una luce di pace,
è come la luce nella notte di Natale: senza pretese».
Tuttavia, ha precisato Papa Francesco, anche «il
diavolo tante volte viene travestito da angelo di luce: a lui piace
imitare Gesù e si fa buono, ci parla tranquillamente, come ha
parlato a Gesù dopo il digiuno nel deserto».
Occorre stare attenti, ha insistito il Santo Padre: «La
luce di Gesù possiamo conoscerla, perché è una luce umile, non è
una luce che si impone: è umile. È una luce mite, con la fortezza
della mitezza. È una luce che parla al cuore ed è anche una luce
che ti offre la Croce. Se noi nella nostra luce interiore siamo
uomini miti, sentiamo la voce di Gesù nel cuore e guardiamo senza
paura la Croce: quella è luce di Gesù».
Se, invece, la luce «ti rende orgoglioso»
e «ti porta a guardare gli altri dall’alto»,
quella «non è luce di Gesù: è luce del
diavolo, travestito da Gesù, da angelo di luce».
«Sempre dove è Gesù c’è umiltà,
mitezza, amore e Croce» 3 Settembre 2013
La
benedizione del Signore Gesù e la luce di Betlemme illumini ognuna
delle vostre famiglie e protegga ognuno di voi.
Buon
Natale. Con amicizia don
Alessandro
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