San Francesco/1 - G. K. Chesterton

 
"[San Francesco] non confondeva la folla con i singoli uomini. Ciò che 
distingue questo autentico democratico da qualunque altro semplice 
demagogo è che egli mai ingannò o fu ingannato dall'illusione della 
suggestione di massa. Qualunque fosse il suo gusto per i mostri, egli 
non vide mai dinanzi a sé una bestia dalle molteplici teste. Vide 
unicamente l'immagine di Dio, moltiplicata ma mai ripetitiva. Per lui un
 uomo era sempre un uomo, e non spariva tra la folla immensa più che in 
un deserto. [...] Nessun uomo guardò negli occhi bruni ardenti senza 
essere certo che Francesco Bernardone si interessasse realmente a lui, 
alla sua vita intima, dalla culla alla tomba, e che venisse da lui 
valutato e preso in considerazione. [...] Ora, per questa particolare 
idea morale e religiosa non c'è altra espressione esteriore che quella 
di "cortesia". "Interessamento" non può esprimerla, perché non è un 
semplice entusiasmo astratto; "beneficenza" nemmeno, perché non è una 
semplice compassione. Può solo essere comunicata da un comportamento 
sublime, che può appunto dirsi cortesia. Possiamo dire, se vogliamo, che
 San Francesco, nella scarna e povera semplicità della sua vita, si 
aggrappò a un unico cencio della vita del lusso: le maniere di corte. Ma
 mentre a corte c'è un solo re e una folla di cortigiani, nella sua 
storia c'era un solo cortigiano attorniato da centinaia di re."
Francesco d'Assisi, G. K. Chesterton (cap. VI)
 
 
 
          
      
 
  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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