Tutti conosciamo la teoria del Big Bang, secondo cui l’universo ha
avuto origine da un'immensa esplosione, avvenuta circa 13 miliardi di
anni fa, dalla quale è nata la materia. Ma quasi nessuno (un caso?)
conosce l'ideatore della teoria. L’ipotesi che la nascita dell’universo
fu determinata da evento iniziale fu proposta per la prima volta nel
1927 dal fisico ed astronomo
Georges Lemaitre,
sacerdote belga di formazione gesuita, che mise assieme la Relatività di
Einstein e l’espansione dell’universo osservata dall’americano Edwin
Hubble, chiamandola
ipotesi dell’atomo iniziale.
Chi è Georges Lemaître?
Fu
il primo a capire che lo spostamento verso il rosso della luce delle
stelle era la prova dell'espansione dell'universo e a proporre la legge
di Hubble, secondo la quale vi è una proporzionalità fra distanza delle
galassie e loro velocità di recessione. Nel 1927, infatti, pubblicò la
teoria del Big Bang,
basata sulla relatività generale, che spiega entrambi i
fenomeni. Lemaître fu sempre un sostenitore dell'espansione illimitata
dell'universo e a questo scopo conservò nel suo modello la costante
cosmologica, proposta da Einstein, ma abbandonata da lui e da quasi
tutti gli altri fisici dopo la scoperta del Big Bang. L'espansione
illimitata e l'uso della costante cosmologica furono generalmente
accettati solo dopo che venne scoperta l'accelerazione dell'espansione
dell'universo. Ciò però ebbe luogo solo nel 1998, oltre trenta anni dopo
la morte di Lemaître. Sin dal 1933 il nome di Lemaître divenne famoso
in tutto il mondo anche a livello giornalistico.
Egli ricevette
numerosi riconoscimenti in patria: il 17 marzo 1934 Lemaître ricevette
da re Léopold III il premio Francqui, la principale onorificenza per gli
scienziati in Belgio. La sua candidatura era stata proposta da Albert
Einstein, Charles de la Vallée-Poussin e Alexandre de Hemptinne. Nel
1950, infine, ricevette una terza onorificenza belga riservata a
scienziati eccezionali: il premio decennale per le scienze applicate del
periodo 1933-1942. Nel 1953 gli venne assegnata la prima "Eddington
Medal" rilasciata dalla
Royal Astronomical Society inglese.
A lui sono stati dedicati:
- Il cratere lunare Lemaître;
- La metrica di Friedmann-Lemaître-Robertson-Walker;
- L'asteroide 1565 Lemaître.
La teoria del Big Bang contraddice in qualche modo la fede cattolica?
No,
la teoria del Big Bang non contraddice la fede cattolica. Padre Georges
Lemaître ricevette grandi riconoscimenti dalla Chiesa, fu nominato
Presidente dell’Accademia Pontificia della Scienza nel 1936 (e vi restò
fino alla sua morte) e Monsignore nel 1960. Questi riconoscimenti
mostrano che la Chiesa non ritiene che la teoria del Big Bang
contraddica la fede cattolica. Inoltre, mentre la teoria del Big Bang è
ora ampiamente accettata, si dimentica spesso che per più di trent’anni
ci fu una considerevole opposizione a questa teoria. A dire la verità,
il Big Bang fu spesso maggiormente accolto da persone di spicco
all’interno della Chiesa, tra le quali lo stesso Papa Pio XII, che da
molti scienziati fuori della Chiesa, come l’astronomo Fred Hoyle, che
invece l'avversavano strenuamente. Nell’ufficialmente atea Unione
Sovietica del 1948, gli astronomi si trovavano d’accordo nel combattere
la teoria di Lemaître, che essi criticavano come “reazionaria” e “di
aiuto al clericalismo”. La causa dell’opposizione di molti atei alla
teoria del Big Bang era che questa teoria, pur non dando prove della
dottrina della creazione, era percepita come intuitivamente in armonia
con essa, poiché difendeva la creazione “dal nulla” che ha inizio con la
luce (cfr. Gen 1,3).
Come detto all’inizio, con
il Big Bang tutto ha avuto inizio, e quindi prima di quel momento
fatidico, non c’era nulla, nemmeno lo spazio vuoto e buio. Niente di
niente, niente spazio e niente tempo.
Ma se spazio e tempo viaggiano a braccetto,
non ha nemmeno senso chiedere “cosa c’era prima”
perché non esistendo il tempo non ci può essere nessun prima. Questo
piccolissimo particolare porta ad una conseguenza, che alcuni troveranno
banale, ma che è corretto ribadire, come espose nel V secolo
Sant’Agostino nelle sue Confessioni.
Se il Creatore del mondo
esiste, Dio o qualunque nome vogliate dare al grande regista che lo ha
architettato, è un essere che vive al di fuori del nostro tempo. Non può
aver creato il mondo durante il tempo, ma deve averlo creato con il
tempo.
Energia, materia, spazio, tempo : tutto è stato creato assieme.
E
come era stato per l’atomo primordiale di Lemaitre, ancora una volta un
ragionamento sulla nascita dell’universo, va a combaciare con i dogmi
di alcune religioni, in particolare di quelle che nella loro fede
comprendo l’atto della creazione.
Sono certamente in prima linea
l’Ebraismo e il Cristianesimo – che hanno in comune parti della Bibbia –
e che vedono in Dio l’essere eterno creatore del mondo.
Una
cosa comunque è certa : Agostino facendosi guidare dalla logica e dalla
ragionevolezza aveva capito che il tempo è tutt’uno con lo spazio
dell’universo, 15 secoli prima che Albert Einstein lo dimostrasse
matematicamente! Più che altro, è triste il fatto che probabilmente meno
di un cittadino su 1000 sa che quella teoria del Big Bang, quasi sempre
spiegata -immotivatamente- da sedicenti professori con ironia e
derisione al Creazionismo religioso, fu ideata proprio da un sacerdote
di quella tanto odiata e disprezzata Chiesa di Roma. E così un'intera
società civile continua ad essere ignara del fatto che a finanziare le
ricerche scientifiche a Galilei fu proprio la Chiesa, come fece in
innumerevoli occasioni nel corso della storia, da Leonardo da Vinci a
Guglielmo Marconi; ignari che ad aprire l'Istituto di Scienze
nell'università più antica del mondo, l'Alma Mater di Bologna, fu propio
un papa, Benedetto XIV, che vi fece aprire le cattedre di matematica
superiore, meccanica, fisica, algebra, ottica, chimica e idrometria, e
lo arricchì con doni di materiali scientifico della propria biblioteca
personale; ignari che le toerie scientifiche moderne sono legate alla
scuola francescana di Oxford, e a francescani come Ruggero Bacone; che
Giovanni Buridano, francescano medievale, teorizzò la dottrina
dell'impetus, anticipatrice del principio di inerzia, con cui si
confutava l'insegnamento aristotelico sulle intelligenze motrici dei
cieli, aprendo la strada all'astronomia moderna; ignari che Copernico
era un sacerdote polacco, prete come lo era Gregor Mendel, il padre
degli studi sulla genetica; ignari che ad inventare il sistema del link
sul Web è stato lo scienziato e padre gesuita Roberto Busa.