Ma a chiarire meglio il paradosso dello scontro fede-scienza è James Hannam,
il celebre dottore di Storia e Filosofia della Scienza della
prestigiosissima Università di Cambridge, nel suo libero intitolato “La genesi della scienza: come il cristianesimo medioevale ha lanciato la rivoluzione scientifica“. Il libro è stato selezionato per l’altrettanto ambitissima assegnazione del Royal Society Science Book Prize. «Il
cristianesimo ha effettivamente avuto un ruolo molto più positivo nella
storia della scienza di quanto comunemente si creda. Infatti, molti
degli esempi sul fatto che la religione ostacoli il progresso
scientifico si sono rivelati falsi». Il docente di Cambridge spiega che, per esempio, «la Chiesa non ha mai insegnato che la Terra fosse piatta e,
nel Medioevo, nessuno la pensava così, comunque.
I Pontefici non hanno
cercato di vietare nulla, né hanno scomunicato qualcuno per la cometa di
Halley. Nessuno, sono lieto di dirlo, è stato mai bruciato sul rogo per le sue idee scientifiche.
Eppure, tutte queste storie senza alcun fondamento sono ancora
regolarmente tirate fuori come esempio di intransigenza clericale nei
confronti del progresso scientifico, e dunque per diffondere ignoranza
storica volta a delegittimare la Chiesa nella sua alta funzione storica e
culturale, col solo e mal celato scopo di fomentare l'anticlericalsimo".
L'enfatizzatissimo ed unico caso Galilei, «il
quale -va detto- elaborò una teoria esatta ma portando al processo
tutte dimostrazioni sbagliate, mette a malapena in ombra tutto il
sostegno che la Chiesa ha dato alla ricerca scientifica nel corso dei
secoli». La Chiesa ha sostenuto lo studio delle scienze anche dal punto di vista finanziario, ad esempio. Fino alla Rivoluzione francese, infatti, «la Chiesa cattolica è stata lo sponsor principale della ricerca scientifica. La Chiesa ha anche insistito sul fatto che la scienza e la matematica avrebbero dovuto essere obbligatorie nei programmi universitari. Nel XVII secolo, l’ordine dei Gesuiti era diventata la principale organizzazione scientifica in
Europa, con la pubblicazione di migliaia di documenti e la diffusione
di nuove scoperte in tutto il mondo. Le cattedrali sono state progettate
anche come osservatori astronomici per la determinazione sempre più
precisa del calendario».
Senza poi dimenticare che la sincera e devota fede di tutti i grandi scienziati della storia.
Il sostegno alla ricerca scientifica è stato giustificato dal fatto che «i
cristiani hanno sempre creduto che Dio ha creato l’universo e ordinato
le leggi della natura. Studiare il mondo naturale significava ammirare
l’opera di Dio. Questo era percepito come un “dovere religioso” , ed ha
ispirato lo studio dela scienza quando c’erano pochi altri motivi per
preoccuparsi di essa. È stata la fede che ha portato Copernico a
respingere l’universo tolemaico, a spingere Keplero a scoprire la
costituzione del sistema solare, e che convinse Maxwell
dell’elettromagnetismo». Il Medioevo, l’epoca più dominata dalla fede cristiana, è stato un periodo di innovazione scientifica e progresso, di foritura della letteratura, delle arti, della giurisprudenza.
E in tutto questo, che piaccia o meno, la Chiesa Romana ha avuto un
ruolo magistrale di guida. L’autore cita l’invenzione dell’orologio
meccanico, dei bicchieri, della stampa e la contabilità. Nel campo della
fisica, gli studiosi hanno trovato oggi le teorie medievali sul moto
accelerato, la rotazione della terra e l’inerzia.
Il ricercatore di Cambridge accusa il secolo illuminista e Voltaire della genesi della leggenda nera sull’opposizione
del cristianesimo alla scienza, mito messo su a tavolino per puri scopi
politici, per privare la Chiesa di ogni sorta di influenza politica. La
maggior parte degli illuministi, iscritti a logge massoniche, si poneva
lo scopo di distruggere la Chiesa politicamente, e per farlo, ideava o
distorceva vicende storiche per mostrare l'Istituzione incompatibile col
progresso. I filosofi francesi dunque, hanno attaccato la Chiesa per
motivi politici, poi ci ha pensato l’ingelse TH Huxley,
il “mastino di Darwin”, a prolungare questa falsità, per foraggiare la
sua lotta di liberazione della scienza britannica da ogni sorta di
influenza clericale. «Tuttavia, oggi, la scienza e la religione sono
le due forze più potenti intellettuali del pianeta. Entrambi sono
capaci di fare enormi bene, ma le loro possibilità di farlo sono molto
maggiori se esse possono lavorare insieme», ha concluso lo storico
della scienza. Come diceva Einstein: "la scienza senza la religione è
zoppa; la religione senza la scienza è cieca".