sabato 23 novembre 2013

La genesi della Scienza di James Hannam

Ma a chiarire meglio il paradosso dello scontro fede-scienza è James Hannam, il celebre dottore di Storia e Filosofia della Scienza della prestigiosissima Università di Cambridge, nel suo libero intitolato “La genesi della scienza: come il cristianesimo medioevale ha lanciato la rivoluzione scientifica. Il libro è stato selezionato per l’altrettanto ambitissima assegnazione del Royal Society Science Book Prize. «Il cristianesimo ha effettivamente avuto un ruolo molto più positivo nella storia della scienza di quanto comunemente si creda. Infatti, molti degli esempi sul fatto che la religione ostacoli il progresso scientifico si sono rivelati falsi». Il docente di Cambridge spiega che, per esempio, «la Chiesa non ha mai insegnato che la Terra fosse piatta e, nel Medioevo, nessuno la pensava così, comunque.
 I Pontefici non hanno cercato di vietare nulla, né hanno scomunicato qualcuno per la cometa di Halley. Nessuno, sono lieto di dirlo, è stato mai bruciato sul rogo per le sue idee scientifiche. Eppure, tutte queste storie senza alcun fondamento sono ancora regolarmente tirate fuori come esempio di intransigenza clericale nei confronti del progresso scientifico, e dunque per diffondere ignoranza storica volta a delegittimare la Chiesa nella sua alta funzione storica e culturale, col solo e mal celato scopo di fomentare l'anticlericalsimo".

L'enfatizzatissimo ed unico caso Galilei, «il quale -va detto- elaborò una teoria esatta ma portando al processo tutte dimostrazioni sbagliate, mette a malapena in ombra tutto il sostegno che la Chiesa ha dato alla ricerca scientifica nel corso dei secoli». La Chiesa ha sostenuto lo studio delle scienze anche dal punto di vista finanziario, ad esempio. Fino alla Rivoluzione francese, infatti, «la Chiesa cattolica è stata lo sponsor principale della ricerca scientifica. La Chiesa ha anche insistito sul fatto che la scienza e la matematica avrebbero dovuto essere obbligatorie nei programmi universitari. Nel XVII secolo, l’ordine dei Gesuiti era diventata la principale organizzazione scientifica in Europa, con la pubblicazione di migliaia di documenti e la diffusione di nuove scoperte in tutto il mondo. Le cattedrali sono state progettate anche come osservatori astronomici per la determinazione sempre più precisa del calendario».
Senza poi dimenticare che la sincera e devota fede di tutti i grandi scienziati della storia.
Il sostegno alla ricerca scientifica è stato giustificato dal fatto che «i cristiani hanno sempre creduto che Dio ha creato l’universo e ordinato le leggi della natura. Studiare il mondo naturale significava ammirare l’opera di Dio. Questo era percepito come un “dovere religioso” , ed ha ispirato lo studio dela scienza quando c’erano pochi altri motivi per preoccuparsi di essa. È stata la fede che ha portato Copernico a respingere l’universo tolemaico, a spingere Keplero a scoprire la costituzione del sistema solare, e che convinse Maxwell dell’elettromagnetismo». Il Medioevo, l’epoca più dominata dalla fede cristiana, è stato un periodo di innovazione scientifica e progresso, di foritura della letteratura, delle arti, della giurisprudenza. E in tutto questo, che piaccia o meno, la Chiesa Romana ha avuto un ruolo magistrale di guida. L’autore cita l’invenzione dell’orologio meccanico, dei bicchieri, della stampa e la contabilità. Nel campo della fisica, gli studiosi hanno trovato oggi le teorie medievali sul moto accelerato, la rotazione della terra e l’inerzia.

Il ricercatore di Cambridge accusa il secolo illuminista e Voltaire della genesi della leggenda nera sull’opposizione del cristianesimo alla scienza, mito messo su a tavolino per puri scopi politici, per privare la Chiesa di ogni sorta di influenza politica. La maggior parte degli illuministi, iscritti a logge massoniche, si poneva lo scopo di distruggere la Chiesa politicamente, e per farlo, ideava o distorceva vicende storiche per mostrare l'Istituzione incompatibile col progresso. I filosofi francesi dunque, hanno attaccato la Chiesa per motivi politici, poi ci ha pensato l’ingelse TH Huxley, il “mastino di Darwin”, a prolungare questa falsità, per foraggiare la sua lotta di liberazione della scienza britannica da ogni sorta di influenza clericale. «Tuttavia, oggi, la scienza e la religione sono le due forze più potenti intellettuali del pianeta. Entrambi sono capaci di fare enormi bene, ma le loro possibilità di farlo sono molto maggiori se esse possono lavorare insieme», ha concluso lo storico della scienza. Come diceva Einstein: "la scienza senza la religione è zoppa; la religione senza la scienza è cieca".