San Francesco /2 - G. K. Chesterton
"Il mondo circostante era, come si è già notato, un groviglio di dipendenze familiari, feudali, e altre. L'idea complessa di San Francesco
era che i Piccoli Frati dovessero essere come pesciolini, liberi di
muoversi a proprio piacimento in quella rete. E potevano farlo proprio
per il loro essere piccoli e perciò guizzanti. [...] Calcolando, per
così dire, su questa astuzia innocente, il mondo era destinato ad essere
circuito e conquistato da lui, e impacciato nel reagire alla sua
azione. Non si poteva di certo lasciar morire di fame un uomo
continuamente votato al digiuno, né lo si sarebbe potuto distruggere e
ridurre alla miseria, poiché era già un mendicante. Vi sarebbe stata una
soddisfazione ben scarna anche nel percuoterlo con un bastone, poiché
egli si sarebbe lasciato andare a salti e canti di gioia, essendo
l'umiliazione la sua unica dignità. E nemmeno lo si sarebbe potuto
impiccare, perché il cappio sarebbe divenuto la sua aureola."(cap. VII)
Francesco d'Assisi, G. K. Chesterton
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